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Malattie e disturbi mentali
Ansia
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici – Leggi le avvertenze
L'ansia è uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo specifico.
Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore. I segni somatici sono una iperattività del sistema nervoso autonomo e in generale della classica risposta del sistema simpatico di tipo "combatti o fuggi".
L'ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno. Può esistere come disturbo cerebrale primario oppure può essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici.
L'ansia sembra avere una componente cognitiva, una somatica, una emozionale e una comportamentale (Seligman, Walker & Rosenhan, 2001). La componente cognitiva comporta aspettative di un pericolo diffuso e incerto. Dal punto di vista somatico, il corpo prepara l'organismo ad affrontare la minaccia (una reazione d'emergenza): la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumentano, la sudorazione aumenta, il flusso sanguigno verso i più importanti gruppi muscolari aumenta e le funzioni del sistema immunitario e quello digestivo diminuiscono. Esternamente i segni somatici dell'ansia possono includere pallore della pelle, sudore, tremore e dilatazione pupillare.
Dal punto di vista emozionale, l'ansia causa un senso di terrore o panico, nausea e brividi. Dal punto di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari che involontari, diretti alla fuga o all'evitare la fonte dell'ansia. Questi comportamenti sono frequenti e spesso non-adattivi, dal momento che sono i più estremi nei disturbi d'ansia. Comunque l'ansia non sempre è patologica o non-adattiva: è un'emozione comune come la paura, la rabbia, la tristezza e la felicità, ed è una funzione importante in relazione alla sopravvivenza.
Si pensa che i circuiti neurali che coinvolgono l'amigdala e l'ippocampo soggiacciano all'ansia (Rosen & Schulkin, 1998). Quando i soggetti vengono sottoposti a stimoli spiacevoli e potenzialmente dannosi come odori o gusti ripugnanti, le scansioni PET eseguite su di loro mostrano flussi sanguigni aumentati nell'amigdala (Zald & Pardo, 1997; Zald, Hagen & Pardo, 2002). In questi studi, i partecipanti riportarono anche un'ansia moderata. Questo potrebbe indicare che l'ansia sia un meccanismo protettivo progettato per prevenire comportamenti potenzialmente dannosi per l'organismo come nutrirsi di cibo avariato. Se l'ansia ricorre cronicamente e questa ha un forte impatto sulla vita di una persona, si può diagnosticare un disturbo d'ansia. I più comuni sono il disturbo d'ansia generalizzata (DAG), il disturbo di panico (DP), la fobia sociale, le fobie specifiche, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e il disturbo post-traumatico da stress (DPTS).
La distinzione con il termine angoscia appartiene solo alle lingue di origine latina, infatti in inglese il termine usato sia per ansia e sia per angoscia è "anxiety", in tedesco "Angst".
Diagnosi [modifica]
Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale di qualunque disturbo d'ansia per poter escludere qualunque condizione medica trattabile che potrebbe provocare gli stessi sintomi dell'ansia. Una storia familiare di disturbi d'ansia o altre malattie psichiatriche rafforza la probabilità di un disturbo d'ansia. Siccome vi è una forte associazione dell'ansia con altri problemi psichiatrici, compresi l'abuso di sostanze e la depressione, la visita medica dovrebbe comprendere il controllo della presenza di uso di droghe iniettate intravena e precedenti episodi di autolesionismo.
Diagnosi per mezzo degli esami del sangue
Nel 2005 un'equipe di ricercatori dell'Hebrew University di Gerusalemme sviluppò un metodo per scoprire i disturbi d'ansia facendo un semplice esame del sangue. Il gruppo, guidato dal professor Hermona Soreg, decano della facoltà di Scienze alla Hebrew University, creò un indice che calcolava i livelli ottimali di AChE, BChE e PON in rapporto all'età, alla BMI ed altri fattori rilevanti.
Disturbo di ansia generalizzato
Il disturbo d'ansia generalizzato è un disturbo cronico comune che interessa due donne per ogni uomo colpito e può portare ad una menomazione considerevole (Brawman-Mintzer & Lydiard, 1996, 1997). Come implica il nome, il disturbo di ansia generalizzato è caratterizzato da una ansia durevole che non è concentrata su un particolare oggetto o situazione. In altre parole è aspecifica o fluttuante. Le persone che hanno questo disturbo si sentono di temere qualcosa ma sono incapaci di esprimere specificatamente di che paura si tratti. Temono costantemente e trovano molto difficile controllare le loro preoccupazioni. A causa della tensione muscolare persistente e le reazioni autonomiche alla paura, possono sviluppare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia. Questi disturbi fisici, combinati alla intensa ansia di lunga durata, rendono difficile il compito di affrontare le normali attività quotidiane.
Disturbo di panico
Per approfondire, vedi la voce Attacchi di panico.
Con il disturbo di panico, una persona soffre di brevi attacchi di terrore e apprensione intensi che causano tremore e scosse, vertigini e difficoltà respiratorie. Chi è spesso colpito da improvvisi accessi di ansia intensa potrebbe essere afflitto da questo disturbo. L'APA, cioè American Psychiatric Association (2000), definisce l'attacco di panico come una paura o disagio che incomincia bruscamente e ha il suo picco in 10 minuti o meno.
Sebbene gli attacchi di panico qualche volta sembrino venire fuori dal nulla, generalmente capitano dopo esperienze spaventose, stress prolungato o perfino dopo esercizio fisico. Molte persone che hanno attacchi di panico (specialmente il primo) pensano di avere avuto un attacco di cuore e spesso finiscono dal loro medico o al pronto soccorso. Perfino se tutti gli esami risultano nella norma, le persone si preoccupano ancora, con le manifestazioni fisiche dell'ansia che da sole rinforzano il loro timore che ci sia qualcosa che non vada per il verso giusto nel corpo. La consapevolezza estrema di qualunque piccola cosa che capita o che cambia nel corpo può produrre dei momenti stressanti.
I normali cambiamenti nella frequenza cardiaca, come quando si sale una rampa di scale verrà notata da un paziente di disturbo di panico e lo porterà a pensare che qualcosa non va con il cuore o che sta per avere un altro attacco di panico. Qualcuno comincia a preoccuparsi eccessivamente e lascia perfino il lavoro o si rifiuta di uscire da casa. Il disturbo di panico può essere diagnosticato quando diversi attacchi apparentemente spontanei portano l'individuo ad essere preoccupato sui futuri attacchi. Una complicazione comune del disturbo di panico è l'agorafobia, ansia riguardo l'essere in una situazione da cui la via d'uscita è difficile o imbarazzante (Craske, 2000; Gorman, 2000). Altre fobie di larga diffusione sono la claustrofobia, ossia la paura dei luoghi e delle situazioni chiuse, e l'ipocondria, la paura di ammalarsi e/o di morire. Secondo la psicoterapia dialettica di Nicola Ghezzani (La logica dell'ansia, 2008), le fobie sono riassumibili nel campo fenomenologico di sole tre grandi paure: 1. La paura di morire; 2. la paura di impazzire; 3. la paura di trasgredire (ovvero di commettere crimini o atti antisociali). Le tre grandi paure si sintetizzano, infine, nella grande paura di perdere il controllo su di sé, rivelando così la base ossessivo-ansiosa di ogni disturbo fobico. Ciascuna di queste fobie, nel momento in cui evoca la sensazione di una perdita di controllo sul Sé può dar luogo a un attacco di panico e sviluppare una sindrome DAP. Secondo la psicoterapia dialettica la terapia consite allora nel prendere coscienza delle motivazioni che sottendono il conflitto psicologico e il timore della perdita di controllo sul Sé.
Fobia
Per approfondire, vedi la voce Fobia.
Questa categoria riguarda una forte e irrazionale paura ed evitamento di un oggetto o situazione. La persona sa che la paura è irrazionale tuttavia l'ansia rimane. Il disturbo fobico differisce dal disturbo di ansia generalizzata e dal disturbo da panico perché vi è uno stimolo o situazione specifici che elicita una forte risposta di paura. Si immagini come ci si sentirebbe ad essere talmente spaventati da un ragno da tentare di saltare fuori da un'auto in corsa per fuggire via da esso. Questo mostra cosa potrebbe sentire una persona che soffre di una fobia.
Le persone che hanno una fobia, hanno anche un'immaginazione particolarmente potente, tanto che anticipano vividamente conseguenze terrificanti nel caso in cui incontrassero oggetti come coltelli, ponti, sangue, posti chiusi o certi animali. Questi individui riconoscono che le loro paure sono eccessive e irragionevoli ma sono generalmente incapaci di controllare la loro ansia. Oltre alle fobie specifiche, come la paura dei coltelli, ratti o ragni, vi è un altro tipo di fobia, conosciuta con il nome di fobia sociale. Gli individui con questo disturbo sperimentano una paura intensa di essere valutati negativamente dagli altri o di essere imbarazzati in pubblico a causa di atti impulsivi.
Quasi tutti sperimentano la “paura del palcoscenico” quando parlano o si esibiscono di fronte ad un gruppo. Ma le persone che soffrono di fobia sociale diventano così ansiosi che la performance è fuori questione. Di fatto, la loro paura del giudizio pubblico e la potenziale umiliazione diventa così pervasiva che la vita normale è impossibile (den Boer 2000; Margolis & Swartz, 2001). Un'altra forma di fobia sociale è la “timidezza d'amore” o "ansia da prestazione" che colpisce alcuni uomini. Le persone colpite si trovano incapaci di cominciare una relazione intima adulta (Gilmartin 1987).
Disturbo ossessivo-compulsivo
Per approfondire, vedi la voce Disturbo ossessivo-compulsivo.
Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo d'ansia caratterizzato da ossessioni e/o compulsioni. Le ossessioni sono pensieri o immagini angoscianti e ripetitivi che l'individuo spesso realizza essere senza senso. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che la persona si sente costretta a compiere per alleviare l'ansia. Un esempio sarebbe l'ossessione di pulizia estrema e la paura di contaminazione che può portare alla compulsioni di lavarsi le mani centinaia di volte al giorno. Un altro esempio può essere l'ossessione che la propria porta sia non chiusa a chiave, che può portare al costante controllare e ricontrollare le porte.
Trattamento
La terapia d'elezione per l'ansia consiste nella prescrizione di farmaci ansiolitici e/o psicoterapia breve basata su tecniche cognitive e comportamentali. Una combinazione delle due può essere più efficace di una delle due presa da sola. Nondimeno, essendo l'ansia la manifestazione emergente di conflitti psicologici più o meno consapevoli, la psicoterapia d'elezione può essere una psicoterapia che indaghi tali conflitti e li metta sotto il controllo della coscienza. In questo senso si mostrano particolarmente adeguate le psicoterapie psicodinamiche e la psicoterapia dialettica. Poiché spesso l'ansioso è caratterizzato dal bisogno stringente di "avere risultati" allora queste psicoterapie potranno essere bene integrate sia da una moderata farmacoterapia, sia da tecniche di integrazione psicocorporea.
Terapia
Terapia farmacologica [modifica]
I sintomi acuti dell'ansia sono spesso controllati con farmaci ansiolitici come le benzodiazepine. Il diazepam (valium) era uno dei primi farmaci di questo tipo. Oggi vediamo una vasta serie di farmaci anti-ansia che sono basati su benzodiazepine, sebbene solo due sono state approvate per gli attacchi di panico, Klonopin e Xanax. Tutte le benzodiazepine provocano assuefazione e l'uso prolungato dovrebbe essere attentamente monitorato da un medico, preferibilmente uno psichiatra. È molto importante che una volta messo a regime l'uso regolare di benzodiazepine, l'utente non dovrebbe interrompere la cura bruscamente.
Alcuni dei SSRI (selective serotonin reuptake inhibitors) sono stati usati con vari gradi di successo per curare pazienti che hanno ansia cronica, i migliori risultati si sono visti con quelli che esibiscono sintomi di depressione clinica e contemporaneamente un disturbo di ansia generalizzata. I beta-bloccanti vengono anche usati per curare i sintomi somatici associati con l'ansia, specialmente l'insicurezza della “paura del palcoscenico”.
Molti studiosi credono che le benzodiazepine e altri farmaci anti-ansia siano eccessivamente prescritti e portano potenzialmente assuefazione. Il fatto che la classe delle benzodiazepine portino dipendenza diventò chiaro nella metà degli anni sessanta, quando il Valium (diazepam), il primo psicofarmaco della sua classe ad essere approvato dalla FDA (Federal Drug Administration), che risultò in migliaia di persone che rapidamente mostravano i sintomi classici della dipendenza quando veniva usato costantemente per più di una settimana o due.
La benzodiazepina che porta dipendenza più delle altre sembra essere Xanax a causa del suo inizio rapido e la emivita nel flusso sanguigno. Lo Xanax ha anche la dubbia prerogativa di essere la sola benzodiazepina che richiede il ricovero in ospedale in caso di interruzione come precauzione contro gli attacchi pericolosi e qualche volta fatali che sono parte del processo di disintossicazione. Nessun altro farmaco in questa classe ha mostrato questo effetto collaterale mortale, sebbene l'interruzione brusca di qualunque benzodiazepina può risultare in dolore allo stomaco, crampi, aumento dell'ansia, insonnia ed altri segni della privazione.
Psicoterapia cognitivo-comportamentale
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è una delle più diffuse psicoterapie fra le psicoterapie brevi per la cura dell'ansia. L'obiettivo del terapeuta cognitivo-comportamentale è di ridurre il comportamento di evitamento ed aiutare il paziente a sviluppare abilità di coping (fronteggiare le situazioni). Questo può comportare:
* Sfidare credenze false o auto-lesionistiche
* Sviluppare l'abilità di parlare a sé stessi in modo positivo (self-talk positivo)
* Sviluppare la sostituzione di pensieri negativi
* Desensibilizzazione sistematica (usata principalmente per l'agorafobia e le fobie specifiche)
* Fornire conoscenza al paziente che lo aiuterà a fronteggiare le situazioni (per esempio se qualcuno soffre di attacchi di panico, gioverà l'informazione che le palpitazioni in se stesse, anche se rapide e prolungate sono del tutto innocue).
Bisognerebbe notare che, al contrario delle prescrizioni mediche, l'efficacia della terapia cognitivo-comportamentale dipende da vari fattori soggettivi come la competenza del terapeuta. Oltre alla terapia convenzionale, vi sono dei programmi cognitivo-comportamentali che i pazienti possono svolgere a casa come parte della loro cura.
In 2009, un rapporto dallistituto del `sugli studi di Cognisant[1] ha detto che quasi 60 milione Americani sono stati diagnosticati con certa forma dell'inabilità di ansia.
Altre strategie
Una varietà di integrazioni e farmaci senza ricetta sono anche usati per le loro presunte proprietà anti-ansia, anche se vi sono poche prove che sostengono queste affermazioni. Si ritiene che alcune erbe abbiano principi anti-ansia, come la radice di valeriana o la camomilla. Alcuni metodi di terapia breve strategica si stanno affermando velocemente per la loro comprovata efficacia e perché risultano essere molto meno dispendiosi in termini di tempo e decisamente più economici rispetto alle tradizionali forme di psicoterapia. Integrazioni alimentari per combattere l'ansia includono il magnesio e le vitamine del complesso B. Alcune attenzioni a sé stessi e le tecniche di rilassamento giocano un ruolo importante nell'alleviare i sintomi dell'ansia. Per esempio:
* Una dieta appropriata – Questo comprende la riduzione del consumo di caffeina, zucchero e, in generale, un miglioramento delle abitudini alimentari. La riduzione della caffeina dovrebbe essere graduale. Alcuni che soffrono di ansia riferiscono riduzioni considerevoli nella loro ansia semplicemente prendendo queste misure.
* Esercizio fisico – Si pensa che un po' di esercizio allevi lo stress. Chi soffre d'ansia dovrebbe notare che le palpitazioni di cuore durante l'esercizio fisico possono scatenare un attacco di panico quindi, probabilmente, è meglio sviluppare gradualmente un esercizio di routine all'interno di un programma cognitivo-comportamentale.
* Ridere
* Tecniche di respirazione.
* Sonno appropriato.
* Tecniche di rilassamento – Uno stato di rilassamento può essere raggiunto con l'aiuto di registrazioni di auto-ipnosi, training autogeno, yoga, meditazione. Ci sono una serie di libri specializzati nella gestione dello stress.
* Gestione dello stress – Questo può comportare cambiamenti nello stile di vita e nella gestione del tempo. Ci sono un numero di libri specializzati nello stress management.
* Strategie per affrontare gli attacchi di panico. Strategie specifiche per trattare con gli attacchi di panico, come una tecnica di respirazione adatta e self-talk rassicurante.
* La ricerca del significato e dello scopo – Alcuni esperti hanno indicato che l'ansia generalizzata residua può essere il risultato di una specie di noia dell'esistenza. Essi raccomandano di cercare un'occupazione che il paziente trova significativa.
Le bevande alcoliche sono probabilmente la sostanza più usata per l'alleviamento dell'ansia. Coloro i quali soffrono d'ansia dovrebbe essere messi in guardia che l'alcol è anche un potente depressivo ed ha una pletora di effetti collaterali fastidiosi e pericolosi oltre a provocare assuefazione.
Psicoterapia
È stato dimostrato che la psicoterapia è più efficace di ogni altro tipo di terapia da sola nell'alleviare i disturbi dell'ansia e ridurre le sue conseguenze sull'organismo.
Le psicoterapie possibili sono diverse, per esempio:
1. Psicoterapia ericksoniana
2. Psicoterapia cognitivo-comportamentale
3. Psicoanalisi
4. Psicoterapia sistemico-relazionale
5. Psicoterapia dialettica
Ansia da esami
L'ansia da esami è l'inquietudine, l'apprensione o il nervosismo sentito dagli studenti che hanno paura di fallire un esame. Gli studenti che soffrono ansia da esami possono provare: l'associazione tra i voti e il valore personale, essere imbarazzati da un insegnante, frequentare una classe che supera le proprie possibilità, la paura dell'alienazione da parenti o amici, la pressione del tempo o la sensazione di perdita di controllo. Nell'ansia possono essere presenti componenti emotive, cognitive, comportamentali e fisiche. Sono comuni sudorazione, vertigini, emicrania, tachicardia, nausea, giocherellare nervosamente e tamburellare su un piano. Un livello di attivazione ottimale è necessario per completare al meglio un compito come un esame; comunque, quando l'ansia o il livello di attivazione eccede quello ottimale, il risultato è un declino della performance.
FONTE
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