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INFERMIERE
L'infermiere è il professionista sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica.
L'assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Le principali competenze e attività dell'infermiere riguardano dunque l'assistenza ai malati e ai disabili di tutte le età, la prevenzione delle malattie e l'educazione sanitaria.
Il 12 maggio si celebra la Giornata internazionale dell'Infermiere, in onore della madrina della moderna professione infermieristica, Florence Nightingale.
L'assistenza infermieristica è una professione sanitaria dell'area delle scienze infermieristiche.
L'infermiere pertanto svolge con autonomia professionale le attività dirette alla prevenzione, alla cura e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva ; espleta le funzioni individuate dalle norme istitutive del relativo profilo professionale nonché dallo specifico codice deontologico ed utilizza metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza.
L'infermiere partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività, in stretta collaborazione ed interazione con la Persona e la famiglia, al fine di individuarne le potenzialità residue di collaborazione all'evento assistenziale. l'infermiere dall'accurata analisi dei dati raccolti formula, per ogni attività di vita\categoria di bisogni, le diagnosi infermieristiche e formula i relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; agisce sia individualmente che in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali avvalendosi ove necessario dell'opera del personale di supporto. Educa la Persona, la famiglia e gli educatori preposti alla salvaguardia della salute. Forma gli sudenti ed i neo assunti nel rispetto delle competenze ed in accordo alle unità didattiche dei curricula formativi. Per obbligo etico e professionale si impegna al proprio aggiornamento professionale e rende disponibile le conoscenze acquisite per arricchire il bagaglio culturale del corpo professionale.
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IL TERAPISTA DELLA RIABILITAZIONE
Legge istitutiva
La figura del terapista della riabilitazione fu introdotta nella legislazione sanitaria con l’articolo 39 della legge 12 febbraio 1968, n. 132.
Il decreto ministeriale (Ministro per la pubblica istruzione e Ministro per la sanità) 10 febbraio 1974, in attuazione alla legge 118/71, ha dato una compiuta regolamentazione alle scuole per terapisti della riabilitazione.
I corsi di terapisti della riabilitazione furono attivati con:
> Legge 30 marzo 1971, n. 118;
> Decreto del Ministro della sanità 10 febbraio 1974;
> Decreto del Presidente della Repubblica n. 162, del 10 marzo 1982;
> Legge 11 novembre 1990, n.341
Durata del corso
Triennale. Il titolo di accesso ai corsi era la scuola media superiore, anche di durata quadriennale.
Profilo professionale
E’ contemplato nell’articolo 42 - Personale di assistenza addetto ai servizi medici speciali- della legge 12/2/1968, n. 132, avente come titolo “Ordinamento interno dei servizi ospedalieri”. L’articolo 42 della legge 132/1968 recita: “I terapisti della riabilitazione sono alle dirette dipendenze dei sanitari del rispettivo servizio. Le loro attribuzioni si riferiscono alla riabilitazione dei minorati fisici e psichici, con particolare riguardo ai minorati per lesioni organiche del sistema nervoso e osteomiarticolari, e quelli affetti da disturbi organici, suscettibili di recupero funzionale e sociale mediante terapie fisiche, kinesiterapiche, occupazionali e di ortottica.”
FISIOTERAPISTA
Definizione
La fisioterapia è l'insieme degli strumenti che il fisioterapeuta utilizza sulle parti del corpo di un paziente per alleviarne o guarirne i sintomi collegati ad una patologia in atto.
Per esercitare la professione di fisioterapeuta è necessaria la laurea in Fisioterapia, triennale abilitante alla professione sanitaria del fisioterapeuta. Dopo tale percorso è possibile accedere a master di specializzazione, alla Laurea Specialistica in Scienze della Riabilitazione, biennale, di carattere manageriale, didattico e di ricerca clinica e quindi ai Dottorati di Ricerca.
Essendo il fisioterapeuta l'operatore abilitato a svolgere in via autonoma, o in collaborazione con altro personale sanitario, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita, il suo intervento può avvenire insieme con altri professionisti sanitari, come il logopedista, il terapeuta occupazionale, medico di medicina generale, l'ortopedico, il neurologo, il cardiologo, lo pneumologo, il neuropsichiatra, il fisiatra ecc..
Le tecniche fisioterapiche
Le prime tecniche riabilitative di tipo fisioterapico nascono sul finire del XIX secolo, prendendo spunto dal progressivo avanzamento delle conoscenze neurologiche. Tuttavia, solo dopo la II Guerra Mondiale inizia a diffondersi un gran numero di metodi, ognuno portatore di una peculiare filosofia di trattamento riabilitativo.
Attualmente sono numerosissime le Università che offrono formazione nella Laurea di Fisioterapia, ma successivamente i professionisti integrano le conoscenze di base tramite corsi professionali di approfondimento in tecniche e metodiche di trattamento speciali: si tratta di una sorta di "scuole di fisioterapia" private, che di norma vengono dirette dai "grandi nomi" della fisioterapia internazionale e storica. Tali metodi di lavoro possono essere classificati genericamente sulla base dell'utilizzo di:
* Tecniche fisioterapiche passive e attive analitiche
* Tecniche fisioterapiche attive funzionali e posturali
* Tecniche basate su meccanismi "riflessi" neurovegetativi
* Tecniche di facilitazione neuromuscolare
* Esercizio Terapeutico Conoscitivo - Riabilitazione neurocognitiva
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LOGOPEDISTA
La logopedia è un ramo sanitario che si occupa della prevenzione, dell'educazione e della rieducazione della voce, del linguaggio scritto e orale e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.
La parola deriva dal greco logos ("discorso") e paideia ("educazione").
Il profilo professionale del logopedista è definito nel Decreto Ministeriale del 14 settembre 1994. Il percorso formativo prevede un triennio universitario (laurea di primo livello) presso la facoltà di medicina e chirurgia all'interno di dipartimenti diversi (otorinolaringoiatria e foniatria, neuropsichiatria infantile, neurologia); in seguito alla riforma universitaria sono previsti anche corsi di laurea specialistica. Il logopedista si occupa di persone con disturbi foniatrici (disfonia, disfagia, disartria e deglutizione atipica, labiopalatoschisi, disodie, difficoltà di linguaggio legati alla sordità, balbuzie), disturbi neuropsicologici (afasie, aprassia, agnosia, ritardi di sviluppo del linguaggio, disturbi fonologici, disturbi dell'apprendimento, ritardi mentali, disturbi dell'attenzione), disturbi neurocomportamentali (causati da traumi cranici, eventi patologici cerebrali, autismo, demenza).
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PSICOLOGI
La psicologia è la disciplina che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Tale studio riguarda le dinamiche interne dell'individuo, i rapporti che intercorrono tra quest'ultimo e l'ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte.
Attualmente la psicologia è una disciplina composita, i cui metodi di ricerca vanno da strettamente sperimentali (di laboratorio o sul campo) a etnograficamente orientati (ad esempio: alcuni approcci della psicologia culturale); da strettamente individuali (ad esempio: studi di psicofisica, psicoterapia individuale) a metodi con una maggiore attenzione all'aspetto sociale e di gruppo (ad esempio: la psicologia del lavoro che impiega i cosiddetti "gruppi focali"). Queste diversità di approccio hanno causato un proliferare di discipline psicologiche e di matrici culturali che tendono a sostenere punti di vista diversi.
La psicologia si differenzia dalla psichiatria in quanto quest'ultima è una disciplina medica, focalizzata su un paziente e dei disturbi: lo psichiatra, a differenza dello psicologo, è infatti un laureato in medicina.
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ASSISTENTE SOCIALE
Un assistente sociale è un professionista che agendo secondo i principi, le conoscenze ed i metodi specifici della professione, svolge la propria attività nell'ambito del sistema organizzato delle risorse. Queste ultime sono messe a disposizione della comunità, a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando l'utenza sia nell'uso personale e sociale di tali risorse, organizzando e promuovendo prestazioni, sia servizi per la risoluzione del bisogno. L' assistente sociale è colui che:
* è in possesso della Laurea di primo livello o Laurea di secondo livello;
* è iscritto all'Albo Regionale
* ha funzioni di prevenzione del disagio sociale, aiuto, sostegno recupero di persone, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio, programmazione, organizzazione, gestione, promozione dei servizi sociali, didattica e formazione.
Aree di intervento
Gli interventi dell'assistente sociale, in generale, si possono scindere in due macrocategorie, ossia quelli:
* socio-assistenziali: come ad esempio gli interventi di assistenza domiciliare e la domociliare integrata, i contributi economici, ecc.;
* professionali: caratterizzanti, indi, ad esempio il colloquio, la ricostruzione della storia sociale, la programmazione, la progettazione, la presa in carico, ecc.
Sono molteplici, invece, le aree di intervento che possono coinvolgere un assistente sociale. Il lavoro di questo professionista può essere esclusivamente nell'ambito sociale o integrato con la sanità. Le principali aree di intervento di cui si occupa un assistente sociale sono:
* Minori;
* Persone con problematiche psico-sociali (dipendenze di ogni tipo, salute mentale, ecc...);
* Disabili;
* Immigrati
* Anziani
* Persone con pene detentive alternative
L'assistente sociale può operare in diversi settori ed enti. Tra questi ricordiamo:
* ASL al cui interno vengono individuati vari servizi ognuno dei quali occupa un'assistente sociale:
* Consultori Familiari,
* Unità Multidisciplinari per l'Età Evolutiva (UMEE)e Unità Multidisciplinari per l'handicap dell'Età Adulta (UMEA),
* Dipartimenti di Salute Mentale (DSM),
* Dipartimenti delle Dipendenze (D.D,ex Ser.T),
* Unità Valutative Distrettuali e Geriatriche (UVD e UVG),
* Aziende Ospedaliere,
* Comuni,
* Ministero della Giustizia (Ufficio Servizi Sociali Minorenni -USSM- e Servizio Sociale Adulti -UEPE-),
* Ministero dell'Interno/Prefettura,
* Regioni,
* Strutture residenziali e semi-residenziali per anziani, adulti, inabili e minori,
* Organizzazioni del Terzo Settore (o Privato Sociale),
* Libera Professione,
* Centri per l'Impiego (inserimento lavorativo dell'utenza svantaggiata).
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OPERATORE SOCIO SANITARIO
L'operatore socio-sanitario, sinteticamente OSS, è una figura professionale recente, codificata dall'Accordo Stato-Regioni del 18 febbraio 2001. Tale operatore sostituisce le precedenti figure professionali che si occupavano di assistenza, sia nell’area sanitaria (OTA), che nell'area sociale (ASA, OSA, ADEST ecc.), con una figura più completa, integrando funzioni, compiti e competenze delle due aree, in un unico iter formativo. Il suo compito è quello di svolgere attività che aiutino le persone a soddisfare i propri bisogni fondamentali, finalizzate al recupero, al mantenimento e allo sviluppo del livello di benessere, promuovendone l'autonomia e l'autodeterminazione.
L'ambito lavorativo riguarda sia strutture sanitarie (come ospedali, cliniche, ASL), che strutture sociali (centri diurni integrati, case di riposo, assistenza domiciliare, comunità di recupero, case famiglia, comunità alloggio, servizi di integrazione scolastica ecc.), si trova quindi a lavorare in collaborazione con professionisti dell'area sociale (assistenti sociali, educatori, ecc.) e dell'area sanitaria (medici, infermieri, fisioterapisti ecc.) a seconda dell'area di intervento. Sempre a seconda dell'area in cui si troverà ad operare, il suo sarà un intervento prettamente tecnico (area sanitaria, dove pur godendo di una certa autonomia nell'assistenza di base, può occuparsi di ulteriori attività solo dietro precisa attribuzione di medici e/o infermieri,come stabilito dai rispettivi profili professionali nazionali), o un intervento fondato sull'aspetto relazionale con l'utente (area sociale).
Percorso formativo e informativo:
Il titolo di operatore socio-sanitario viene conseguito in seguito alla frequentazione di un corso di qualifica teorico-pratico (a seconda delle regioni può essere post diploma, o post scuola dell'obbligo,anche se la Conferenza Stato Regioni indica come necessario ed imprescindibile il solo requisito della scuola dell'obbligo) della durata di almeno 1000 ore. Il corso può essere avviato solo in presenza di autorizzazioni degli enti preposti identificati a livello regionale.
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